SERGIO ACERBI

Espone dal 1983. Ha partecipato a numerose collettive e personali tra cui Masters of Brera a Shanghai nel 2008 ed ha al suo attivo diverse mostre personali a Milano Brera.

Ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano e approfondito le tecniche pittoriche frequentando gli studi di artisti affermati.

Alle opere degli esordi, influenzate

da un realismo post-impressionista, fa seguito una ricerca che sfocia con “L’Albero Azzurro” (1985) in una pittura dai toni espressionisti, con una pronunciata semplificazione delle forme ed il protagonismo sensitivo del colore (“Riflessioni cromatiche di un viaggiatore fantastico”). Nelle opere successive prende gradualmente fisionomia visiva una realtà dell’immaginario, allucinata e lucida, che mostra i tratti di un’elaborazione neo-metafisica; lo spazio raffigurato appare insensibile al divenire del tempo e alle sue trasformazioni, evidenziando accenti espressivi che raggiungono equilibri visivi quasi geometrici (“Enigmi della Natura”).

Nella successiva raccolta di “Inconsistente Durezza” emergono concrezioni pietrose, muraie, lande di solitudine metafisica e distese aeree che rimandano alla dicotomia di cielo e terra. Segue una produzione dedicata all’affinità tra cielo e mare (“Cielomare”) che sviluppa con libera fantasia una lettura del mondo naturale inteso come vario e al tempo stesso omogeneo, collocandosi in linea con quella precedente. Gli alberi infatti hanno le stesse striature colorate delle ondulazioni dell’acqua marina, le rocce si fanno nuvole, i rami si allungano ad abbracciare il cielo, ed ogni plasticità si scioglie in ritmi nebulosi e movimenti convulsi. Accenti drammatici sono riscontrabili anche nell’intensità della tavolozza che predilige timbri coloristici accesi.

Nella produzione recente la lettura del mondo naturale si dilata verso una dimensione sconosciuta e una visione mistica che prende forma negli Esseri di Luce, presenze luminose vaganti tra i meandri materici di un mondo primigenio e che rimandano all’identificazione del Divino con la luce (“Dimensione sconosciuta”). L’effetto di frantumazione e trasformazione della materia è ottenuto mediante l’impiego di pigmenti fotocromatici, polveri lapidee e apporti materici che creano superfici di molteplici impasti e stratificazioni.

Opere di Sergio Acerbi sono in collezioni private sia in Italia sia all’estero, incluse quelle dello storico d’arte Rossana Bossaglia, dell’ex Presidente russo Mikhail Gorbaciov, di Cesare Geronzi, ex Presidente di Capitalia. Hanno scritto di lui Rossana Bossaglia, Paolo Levi, V. Sgarbi, Giorgio Grasso. Ne hanno parlato Philippe Daverio. Sergio Acerbi è presente in vari cataloghi e pubblicazioni tra le quali PROTAGONISTI DELL’ARTE. DAL XIXSECOLO AD OGGI, a cura di Paolo Levi, EA Editore; ANNUARIO D’ARTE CONTEMPORANEA 2014, a cura di Vittorio Sgarbi, EA Editore; CATALOGO DELL’ARTE MODERNA n. 49 (2013-14), n. 50 (2014-2015), Cairo Mondadori.